Lento ritornello di una nenia che ritorna,
dirompente dolore, scrosciante pioggia
che inonda pascoli in fiore
devastando certezze coltivate in ettari di vita.
Angoscia,
paura
col pennello tratteggiano sotto gli occhi
sacche di liquido salmastro,
ristagni di lacrime trattenute
dal mimo giocoliere,
gioca dietro il sorriso stanco, celando
un dolore che sembra senza fine,
nel tintinnio dei suoi molteplici campanelli
la speranza l'accoglie
dietro il velo opaco della malinconia
che piano sbiadisce come un lastre appannate
sfiorate da un raggio di sole
che scioglie mantidi velenose
dentro il sangue depurato da
chimiche certezze
lasciate in un letto bianco
ricoperto da petali rosa
senza più alcuna spina,
la rinascita,
il frutto nuovo,
rigenerante speranza
tra le ciglia, nelle mani
che ora non tremano più.