Era un affetto strano
sembrava fatto a fette.
Ti sfuggiva da mano.
Fatto di pochi fatti,
non sortiva effetti.
Offriva dei dolcetti,
ma erano amaretti!
Non sembrava affatto
che avesse dei difetti:
in apparenza amore,
piuttosto senza cuore.
Alquanto abituato,
coi suoi piatti infetti,
avvelenavo i ratti.
E sotto certi aspetti
mi ero affezionato.
Lei lo chiamava affetto
solido e perfetto.
Rovistava dappertutto,
e sfasciava quasi tutto.
Non rifaceva il letto,
mormorava in dialetto,
ero sempre contraddetto.
Affetto un contegno siffatto?
Mi spogliai del rispetto.
e le diedi lo sfratto.