Piego e ripiego
il vestito stirato...
sono ore che faccio questo.
guardo l'orologio:le due
della notte.
La chiave nella tapparella
ha un sinistro cigolio
tu rientri ora...
M'invento il mal di testa
del momento
in risposta alle tue giustificazioni.
Non voglio sentirti...
leggo il tuo viso...
Dimmi Ulisse
quale Calipso, quale Circe
ti ha rapito stasera?...
da molto tempo so tutto...
stancamente vengo a letto
abbraccio
fra le coperte il mio dolore
mentre tu
il profumo dell'altra...
Non osare avvicinarti
non mi prendere stasera
per smentire la cruda verità
per farmi capire
che non è vero... lei c'è...
Odio le tue bugie
odio la tua pelle...
vi respiro l'altra...
Tu mio Ulisse
che costruisti il nostro talamo
fra le fronde degli ulivi
ogni giorno affondi
la scure nelle sue radici
ed io ogni notte
a tessere la tela
aspettando il tuo ritorno.
La notte non ha più alba.
Disfarò domattina la sua trama
riaggomitolo il mio sogno...
Penelope lascia Itaca
sul libero mare
sciolgo la vela...
non attenderò più il tuo ritorno.