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Voglia Di (A)mare

Quando sento le onde,
la penna inizia a scrivere;
è un girotondo senza fine
colorato con un pennarello nero.

(Nessuno scoprirà mai,
che è stato disegnato da noi due).

Sento le grida,
ma non mi spavento;
resterò da solo,
questo freddo inverno.

L'apatia si fa strada,
mi sembra un lamento;
è una processione di cuori
senza meta precisa.

Rimane solo,
quella voglia di (A)mare,
di toccare la spuma
che s'infrange sugli scogli.

Percepisco solo
una passione amara,
quando di notte sullo sdraio,
mi siedo e resto in solitudine,
guardando le persone sorridenti
intente ad ammirare i fuochi d'artificio che bruciano nel cielo.

Ancora ti immagino,
che cammini con i piedi nell'acqua;
le lacrime cadono in silenzio,
dentro l'acqua oscura.

(Fortunatamente nessuno le vedrà,
perchè sono salate come il mare)

Vedo le stelle,
che si spengono pian piano;
preferiscono morire,
piuttosto che prendersi per mano.

Il dolore cresce in me,
come una dolce malattia;
chiamerò il tuo nome,
ma solo un gabbiano arriverà.

Questo pensiero,
diventa sempre più voglia di (A)mare,
per poter sentire il sale
sulla mia pelle già bruciata.

Comunico con la sabbia
che ogni tanto vola via,
per cercare rifugio sopra l'asfalto,
perchè è stanca di essere calpestata,
da amanti innamorati di un falso amore
che non sanno ancora quale strada sceglierà il loro cuore.

 

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