Non si è ancora esaurita questa fonte.
Butta copiosamente acqua la sorgente.
In rivoli zampilla dalla mente
e giù,
giù si riversa dentro il petto.
Attraversa le gole questo fiume
tra rossori e tremiti
ed è l’attesa che ne scandisce il tempo.
Si aprono e si chiudono le dighe dagli occhi
e sembra che mai e poi mai
debba smettere.
E mi chiedo e mi dico,
curioso,
dove stà
e da dove arriva questo fiume di vita che rigenera,
in sequenza infinita,
la gioia e il dolore.
Che, per vero, è il motore del mondo;
linfa unica dell’anima.
Quello che da pochi è chiamato
amore!
12 febbraio 2007 ore 15, 45