piccoli golfi,
intrico di vie,
un bimbo riposa
nella sua culla,
la raganella arborea
è meno bella
senza il suo ramoscello,
senza i suoi salti
su di una pianta rampicante,
là dove son nato,
dove il rio scorre
rapido e lucente,
dov'ero innamorato,
dove ciò che credemmo utopia
a volte si avvera,
nella calma della sera,
lungo filari di uva nera,
dove noi, che conoscemmo
il chiaror della notte,
il calor della luna,
restammo lì a srutar
l'orizzonte
persi per quelle stradicciole
di campagna, soli
tra lunghi e stretti valichi,
sognando colei che, sola,
è più dolce del vino degli dei.
un pensiero serpeggiò,
frusciante come il raso,
sferette d'aria colorate
coi colori dei sogni,
saltellarono lievi
davanti ai nostri occhi
cristallini e immemori,
il pensiero di un bambino,
la poesia.