Se nel microbico gorgo d'infinitesimali sillabe
quel remoto di miliardi di valanghe
di macroscopiche galassie
sublimasse in pietra
di diamante;
mano nella mano l'ego e il moto d' ogni ente
si fondessero in un' unica frazione
di rubino,
nella stasi di un' eterea
minima misura,
dall' essere migliaia di millimetri
quel lirico tepore di trilioni di sonetti
svanirebbe
in un nanometro assoluto.
E senza più misure ormai,
che l'illimite e
l'ignoto.