Quella mano,
continuo a cercare
fra la folla di persone senza volto,
di pensieri confusi, di silenzi pesanti,
di parole vuote.
si posava lieve, ricordo,
fresca sulla fronte calda col tuo bacio,
quando rimboccava le coperte la sera,
dirigeva la vita,
punto fermo fra gli spartiti dei giorni,
la tua canzone mamma,
le note piene di te.
La tua mano
mi indicava il percorso,
mi apriva le porte,
sollevava le mie paure,
raccoglieva le mie incertezze,
guidava la mia mano sui quaderni a
scacchi del tempo,
attraverso labirinti,
scriveva la vita,
con il sangue delle vene che la solcavano
con il pulsare dei tuoi giorni
che mi hanno tenuto per mano.
Le strade sono sempre a un bivio
ritrovai, la tua mano
appoggiata a me,
mentre a fatica saliva
l'ultimo scalino, fredda e pallida
quando la vidi trasformarsi in ali,
quando ho sentito le mie catene
trattenermi al suolo, mentre
leggera ti alzavi in volo.
Sotto le tue ali aspetto
se raggiungerti sarà una promessa,
scritta da una lacrima,
con la tua grafia,
tonda e piena e
mossa dal vento quando
ti appoggiavi a me,
quando, lo sapevi,
ero io ad appoggiarmi a te