Un vento gelido tira.
Un flebile lamento.
L'anima sospira.
Il sole non vede.
Cerca luce.
Cerca calore.
Piano, piano sempre più in alto sale.
Al ruscello della vita s'inchina.
Chi sopra di lei riposa, espande il suo vedere.
Un canto intona alla natura madre matrona.
Si sente grande e forte, nulla e nessun perdona.
Guarda.
Del verde manto si riposa.
Di tutto si sente ormai padrona.
D'improvviso, di nero vestito, arriva.
Un fremito la scuote.
La sua grandezza spegne, a terra giace.
Tutto va alla deriva.
Del viver suo ne aveva fatto vanto.
Non più un sospiro.
Non più un lamento.
Le rimangono solo lacrime del pianto.