Ti temo e ti bramo, estate, sei rovente,
mi spaventi con le tue giornate di sole
e con le notti piene di stelle.
Cerco d'esserti indifferente,
ma sono il tuo girasole,
ho bisogno delle tue stelle.
Nelle tue notti prego a volte,
ma a nessun Dio mi rivolgo,
le mie parole sembreran' stolte
ma chiedo solo clemenza alla Luna,
che non si vanti della sua lucentezza,
alimentando la mia insicurezza.
Lei,
che mi osserva candida dall'alto,
lei,
che brilla come nessun altro,
lei,
che con le sue sorelle
si specchia nelle mie pupille.
Superba illumina la notte,
ed io non posso che ammirare
il suo intenso brillare.
Spero solo che un giorno,
aiutato da una positiva brezza,
io possa aver almeno la metà
della sua lucentezza.