Amore ed io
eravamo soli
pur essendo insieme
eravamo chiusi in un'ombra
guardavamo
senza appetito
le parole scorrere fra di noi
sul tavolo di un ristorante
di periferia
poi al nostro tavolo Ti sei seduta Tu
portando la poesia di chi ha una via lattea nel cuore
ed un'anima in Pagoda d'oro profumata "de sol de delgado trigo y de sutil manzana "
già forchetta e cucchiaio
si facevano una guerra godendo d'Amore
per sapere chi avrebbe portato cibo alle Tue labbra
mentre il coltello tagliava il pane del tempo in burro d'ore
per donarti attimi cucchiaini mantecati in eternità di miele mielati
"Ah no ragazzi sono a dieta
a causa dell'età
ho messo su quattro grammi in un dì di suscettibile pancia
berrò soltanto per farvi compagnia un sorriso in lacrima di Cuba libre"
A oh l'avvinazzata
non è una santa de panza
pensò ronzante il cameriere "Sancho" inciampando di brutto nella pala a vento di una Mancia
nei Tuoi occhi mentre bevi dolce Musa il mio cuore sorseggiamo bollicine d' immagini
fra canne a zucchero in flora di gambe
un rosso tramonto di sole rosso tramontante in buio di pece
mentre aspettando la notte un fedele topolino dalle idee castranti si masturba in liberi canti
pensando di fumarsi un avana in un buco opulento di fondente gruviera
ma è tardi
vana è la vita
già i nostri visi si dissolvono in un misterioso mistero
di lingue in fuoco
prima di scomparire del Tutto
è meglio alzarsi dal tavolo in un volo d'Amore
andando a trovare un nostro amico Poeta nel mar dei Caraibi
in Giamaica