Chi
saprà giocarsi questa vita a testa o croce
disteso sulla zattera di cera
immerso nell'immenso
alla mercè del mare
e il sole a picco
che preme gli occhi ciechi color sale
mentre la terra ferma passa inosservata
chi
se nella nebbia sibila la pioggia
al vento sottomesso
quando, dell'isola scompare già il profilo
chi mai potrà fermare la sua corsa
dritta all'ignoto
nelle rapide del tempo
senza remi
nè le promesse vesti per l'inverno
senza più ali di gabbiano
e vele tese
nella marea che alza le barriere
starò inerme
affacciata all'orizzonte mai sfiorato
ricordando
tirando storte rette fra i miei sogni intrisi di salmastro
tremuli lumi senza filo
lontani dalle rotte conosciute
ori incastonati all'universo della mente
come stelle.