Eri dolce e lieto, Sasà,
quando mi guidavi, fanciullo,
sulle candide nevi di casa
o sulle dure sponde del fiume
fino al porto e al torrione
lungo il molo e sopra il masso
fuori e dentro la città
più a te che a me straniera
e ti correvo incontro
lieve, umile, indifeso
quasi volando al nido
spiegate le ali al vento
simile ad aquilone
o ad uccello di montagna.