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Lettera al padre

Io mi ricordo un cielo
Dipinto d’amaranto
Quando venisti a prendermi
Avvolto nel tuo manto
Tramonto di un giorno scomodo
Quasi senza pietà
Niente può più aspettare
Lasciami alla realtà
Da ogni universo apocrifo
Tu mi portasti via
Scrivendo le rime al futuro
Come se fossi una tua poesia
Ora io voglio correre
Tra prati colorati
Lasciami sempre crescere
In boschi profumati
Perché non ti possa perdere
Nel tempo e nell’età
Nei vuoti del contendere
L’amore che verrà
Per questo non posso arrendermi
A ciò che è sconosciuto
Ciò che tu mi hai insegnato
Non andrà mai perduto
Fin quando sarà il mio spirito
A farmi proseguire
Padre io non dimentico
Ma adesso fammi partire.

(Inverno 2003)

 

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4 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 13/09/2013 23:19
    piaciuta.. complimenti.

4 commenti:

  • rexia argento il 09/05/2007 12:13
    il padre è il prossimo bersaglio dei miei versi.
    A presto su questo tema, e complimenti per la sintetica immaginifica metafora "universo ipocrifo"...
  • rexia argento il 09/05/2007 12:13
    il padre è il prossimo bersaglio dei miei versi.
    A presto su questo tema, e complimenti per la sintetica immaginifica metafora "universo ipocrifo"...

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