Come il Principe delle maree,
aspetterò che calmi il Maestrale
e che il tuo cuore,
mosso come il mare,
gonfio di amore,
spesso,
solo sesso,
plachi la sua brama di arrivare.
Aspetterò
seduto nella rena,
sul bagnasciuga;
il mare tra le gambe
lo sguardo all'orizzonte;
le ore senza tempo.
E calerà il Maestrale.
La sabbia sarà sparsa di detriti
che il mare avrà sputato,
pezzi di vita, sensi atrofizzati,
gusci vuoti;
cibaria di mostri voraci,
uccelli rapaci.
Conchifero sarai,
là,
sulla sabbia;
io ti raccoglierò.
Ti porterò alle labbra,
soffiando tutto il fiato
che avrò in gola
attenderò
l'eco del tuo cuore.
E con amore
nuava vita avrai.