Annoiata
da immortale
solitudine
la nostra anima
disfa il vate
di luce
in una zuppa
morbida
vibrante di fata
si straccia
le vesti
in due coppe
dai piatti diversi
per rifiorir
sulla mensa degli dei
in semi di fava
dai baci alati
a baccello
bella la Tua bocca
Amore mio
un astro
mentre assapori
da un grappolo d'uva dagli acini violacei
nello sfavillante sfavillio celeste
l'ebbrezza
d'un vino palatino
di nobile divina
amorosa parlantina