La solitudine m'ha plagiato il viso
l'odio
quando mi scruta dallo specchio
pavido straniero
che rinuncia ad inseguir l'ultimo treno
per inedia
non lo chiamare
si finge sordo e cieco
attore da strapazzo
sul palcoscenico di fatui piccoli domani
dietro il sipario dei suoi no
cerca letargo e ne ha paura
spia da sotto il carapace butterato
centenaria tartaruga persa in altro tempo
dove il futuro aveva un nome
vista da dentro, non possiede vie di scampo
la farsa d'una vita ripiegata ad arte
d'origami.