Si persero i miei occhi tra le pagine di un libro,
ne colsi l'essenza, il profumo
rubandone le parole.
I piedi nudi affondavano nella sabbia,
la piatta distesa color rame
arsa dalla calura scompariva dietro me,
tra le dune del deserto
e la paura del sapere.
Piume legate alle caviglie sventolavano leggere,
l'aria si levò sul mio viso scarlatto
come uno spazio vuoto
immobile e rovente.
Vidi l'orizzonte davanti a me
nudo e ostile,
nomade del deserto donna senza più veli.
Animata da un turbinio d'emozioni
lasciai scorrere il tempo
in una morsa di dolore,
in una ridda di pensieri svolazzanti
tra i miei se ed i miei ma.
Su un tappeto di spinifex
tagliente e spinoso
i piedi scricchiolavano
come strisce di velcro
che s'attaccano e si staccano.
due grossi zoccoli si formarono sotto i palmi!
irrobustendo il mio cammino.
Tra arabeschi dipinti di bianco
incontrai i suoi neri occhi vellutati,
la saggezza di chi non conosce la cruda civiltà,
lo seguii senza una ragione
sotto stelle baluginanti
e miraggi di acque chiare.
Suoni aspri, incomprensibili
divennero nitidi
al termine del lungo viaggio.
Non festeggerò il mio compleanno,
quest'anno festeggerò la mia crescita,
la maturità di una vita,
regalatami con amore,
la saggezza dell'anima...
la mia serenità.