username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Lavavetri

Forse - amico mio -
in altro tempo e in altra vita
sei stato privilegiato come me
ed io - lavavetri -
sono arrivato nella tua città
a bordo di un gommone
e come te sono stato schiavo
e poi randagio
e poi nessuno

extra-comunitario-clandestino
senza permesso di soggiorno
senza nemmeno voglia d'esser vivo

aspettando il rosso
per sopravvivere col verde
e morire col giallo
come le foglie...

come queste piccole farfalle
sulle suole di un mondo senza sogni
un mondo che calpesta
anche i suoi fiori.

 

0
5 commenti     0 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

5 commenti:

  • maria angela carosia il 18/06/2015 10:14
    Complimenti sensibilissimo, autore attento. Molto piaciuta ed apprezzata
  • Anonimo il 26/09/2011 06:59
    bellissima metafora Michele profonda di pensiero complimenti per tutto ciao caro amico
    carla
  • Michele Sarrica il 01/07/2011 01:15
    Grazie, carissimi Vincenzo e Loretta!
  • loretta margherita citarei il 30/06/2011 22:22
    bell sensibilità la tua, piaciuta
  • Vincenzo Capitanucci il 30/06/2011 09:05
    Molto bella Michele... morire con il giallo nel cuore... calendule... in un mondo che calpesta i Suoi fiori...

    In Usa... i lavavetri dei grattacieli... sono i nativi Indiani... perché non soffrono di vertigini... un popolo... fra i tanti calpestati...

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0

- Il video di quest'opera -