Di fronte allo specchio passavo le mie ore.
Vedevo ciò che lui vedeva,
riflettevo su ciò che lui rifletteva.
Attraverso i miei occhi, i suoi occhi mi guardavano.
Attraverso i suoi occhi, i miei occhi guardavano
uno straniero.
Di fronte allo specchio
lui diventava me
e io diventavo lo straniero.
Più mi guardavo
e più non trovavo difetti.
La mia immagine riflessa
piaceva agli occhi di uno straniero.
Non capivo come mai
piacevo ad uno straniero e non a me stesso.
Cosa conosce di me lo straniero
se non l'immagine soltanto?
Cosa conosco io di me stesso
se non la mia anima?
Era lei che dovevo scoprire
per piacermi davvero.
Iniziai ad amare le mie sembianze
con tutte le mie forze.
Iniziai ad adorare la mia bellezza
e le mie virtù.
Ora passavo le ore a guardare
me stesso allo specchio e ad amarmi,
come un moderno Narciso.
Però più mi amavo
e più vedevo delle crepe
scavare nello specchio.
Passavano i giorni e le crepe aumentavano.
Un giorno provai ad accarezzarmi sullo specchio
ma appena lo toccai
i vetri si ruppero
e dietro di essi
vidi la mia anima scappare via,
piangendo.
Perchè?