Dopo che ti avrò dato il bacio
io sarò morto per te.
Ma non un morto normale,
da accompagnare al funerale,
da piangere sulla tomba
e da ricordare a piacere
nel dolore. No, io sarò
un morto disperso, uno che si è perso,
che si era già perso prima di ogni prima.
Un ricordo di gomma, ecco ciò che sarò,
indistruttibile e non digeribile
maciullato nella bocca del male.
Non so esattamente il giorno e l'ora,
né l'ambiente; perlomeno, non so ancora,
anche se dipende in larga parte
da me. So però che i tempi stringono,
questa morte mi chiede permesso
e ripassa sempre più spesso.
Un istante prima
sentirò il bisogno di darti un bacio
ti darò un bacio
perché è così che avrei voluto salutare
la persona che avessi amato,
perché non si può non unirsi così
a un caro che muore.
Non posso non morire,
perché già vivo altrove
e non reggo più l'ubiquità.
Eppure mi fa orrore
il tonfo del corpo.
Un tonfo ormai senza corpo
si spande nel vuoto
di ogni pietà.
Quell'io
che ti bacerà
sentirà il disgusto
di se stesso e morirà
per risvegliarsi come un altro io
che già vive altrove, che sentirà disgusto
per l'io di prima. Mi fa pena
questo "me per i tuoi sensi",
morto nel disgusto di se stesso
e di me e di tutti i me che potrò mai incontrare.
Sarò Giuda per tutti,
pietra di paragone di ogni nefandezza,
perché il mio omicidio sarà surclassato dal mio tradimento
sferrato da un bacio, da una carezza.
Omicidio dico, non suicidio.
Infatti non è me stesso che consegno alla morte
ma il mio essere per te.
E nessuno potrà resuscitarlo.
Anche per te è impossibile
questa impossibile impresa.
Tu, che hai vissuto sempre onnipotenza
davanti a innumerevoli morti diverse
ed ora non puoi più, avendo dentro questa.