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Siamo cosi

A cosa serve nasconderci,
se poi noi ci amiamo,
inutile fuggire a questo destino.
Tu lacrimi invano,
chiudi i tuoi sogni
in uno scrigno di luna,
parlando alle stelle.
Io mi limito a guardarle
aspettando l'alba,
e la voglia di te
come belva morde le mie carni.
Fredda l'anima, come le notti,
quando i miei pensieri,
t'inseguono nei riverberi luminosi
di questo fiume che scorre dentro.
Cosi lontani e cosi vicini,
due aquiloni che si sfiorano
nel cielo dell'umanità,
che il vento rapisce e separa
spingendoli nel buio,
dove il suono del tuo nome
è un'eco che giunge a me.

 

l'autore Bruno Quattrone ha riportato queste note sull'opera

Pubblicata sul sito 06/10/2008


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3 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 28/04/2012 08:53
    ... il suo nome
    come melodia
    dell'infinito,
    complimenti.

3 commenti:

  • Antonia Iemma il 29/07/2011 10:22
    Che si sfiorano ma vanno oltre eppure amore c'e'
  • Ada Piras il 29/07/2011 09:52
    Un nome può riempirti il cuore. Bellissima.
  • Vincenzo Capitanucci il 29/07/2011 07:52
    Bellissima Bruno... Tu lacrimi.. ed un'eco nel buio (in quel buio di non amarci) fino a me giunge... nel Suono del Tuo nome..

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