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La Fenice

Nel mentre che la luce si
spoglia dei suoi colori e
il gelo si nasconde dietro
le palpebre delle umani colpe e
i petali di musica riaccendono
il turbinio dei miti;
ecco, tra la nebbia di fango e
tra il silenzio e il tuono,
il canto di Fenice.
Il vento delle Sue ali danzanti
porta brividi d'attesa e
i suoi occhi fanciulleschi
tradiscono uno sguardo già stanco.
Gli Unni sono sempre a un passo da Lei.
La Fenice,
spesso la penso, ma poco la invidio.

 

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1 commenti:

  • Anonimo il 03/08/2011 12:16
    Ciao Luana, forse la mia interpretazione della poesia non corrisponderà a quella che intendevi tu, ma il bello delle opere in versi è che si può vedere in queste ciò che sentiamo dentro. Di tutti gli animali mitologici, la fenice è in assoluto il mio preferito. Rinasce dalle sue ceneri, e questo come significato credo sia incredibilmente profondo.

    "Gli Unni sono sempre a un passo da Lei".
    Un po' come le ferite e i dolori di ciascuno sono sempre ad un passo dall'anima.

    "La Fenice,
    spesso la penso, ma poco la invidio".
    Come invidiare, dopotutto, qualcuno o qualcosa che viene costantemente inseguito per essere colpito e poi abbattuto? La rinascita è sempre dolorosa, e spesso la si paga a caro prezzo.

    Una bellissima poesia. Come sempre. Come tutte le tue opere.

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