Ma io son dentro o fuori
questo giardino dove la
luce della luna deve
comunque filtrare?
Appena nascosto da
un graticcio mi sembra
di vedere un canto
quasi immobile...
L'imperiosa quercia ha
una voce di basso profondo
che sgrida gli scogli e il mare
perché vanno troppo di fretta
e bisogna essere distanti oggi
da quel troppo mosso oltre
il promontorio...
Gli ulivi hanno da sempre la voce
delle mie amiche che sanno dare
conforto
nel loro
obliquo
e secolare stare insieme.
Hanno foglie piccole e orecchie lunghe
come le fate che racchiudono
Infine gli aranci
con il loro gattopardesco profumo
d'inverno
sanno cantare una passione demodè
che sembra quasi volerci assolvere
perché questa dopotutto è la funzione
dei giardini
dove regna
l'incanto
del non detto
Cerco negli alberi e nelle foglie
un religioso ascolto
prima della sofferenza
un attimo di attaccamento
per quanto mi sembra
domestico
e appena
rischiarato da una penombra
che appartiene alla bellezza
alla tua bellezza
che ha in questo giardino
la voce della luna.. .