Rammento
la squilla della campana di pieve
che ci vide cogl'anulari cinti
sotto scrosci di bianchi grani
fra covoni di fine estate
grappoli, di odorosi rubini inebrianti
fuochi, nell'aia per danze infinite
e nel camino, per scaldare le tue pudiche reticenze
lievemente
fra morbidi arcobaleni, parole sussurrate e clavicembali innamorati
sul sagrado consunto da orazioni
guardando stagioni e tappeti di foglie
ora e sempre, sarò qui
ad aspettarti