Venne cavalcando come un Cherubino
spirito forte e poderoso,
divenne tenera brezza sul mio viso, carezza che fece irritire la mia pelle
si fece leggero venticello di quello che scuote e fa sventolare
Si arrabbiò e divenne temporale estivo
si adirò e divenne turbine, si accese d'ira e si fece burrasca
alzò le masse della terra con la potenza del fiume in piena
Vestì il terrore della tempesta, scosse la terra dai suoi fondamenti
pizzicò la sua pelle e fece le altezze
Divenne vasaio e il mondo la sua argilla : modellò , scolpì , sprofondò , compresse.
Non gli bastò divenne creatore
ritagliò lo spazio, lo distese come fa la massaia
lo ancorò ai cieli e fece punti di sutura
il fuoco delle stelle non lo bruciarono
il gelido nulla non lo seppe ighiottire
la distesa lo fece sorridere
non ebbe paura del sapere
Si mostrò abile artigiano
ritagliò i venti
dosò la materia
Ripercorse la sua strada a ritroso
asciugò le goccie dal viso dei bambini
la sua mano sorresse i vecchi come tenero angelo bianco, come piuma di gabbiano in volo