Capita a volte che
d'improvviso si levi il vento:
un sibilo capriccioso
discende verso il mare palpitante,
che s'innalza con alti spumeggi
e si spiega ampiamente per accoglierlo;
sulle rive corrugate dalle raffiche
approdano ondate furiose.
Un vacillare incerto sovverte ogni forma,
le cose della terra divengono malferme,
al suo passare si scrollano
le chiome degli alberi:
sbucano furtivi gli uccelli errabondi
che nella stagione rovente
trovarono riparo tra le verde frescura;
sorvolano a sciami
nella cupola del cielo.
Nel fermento diviene
un urgere di esistenze convulse,
di echi vagabondi,
di echi soffocati:
brividi di vita sfuggono
ad un fremito d'incertezza
verso più nuove destinazioni.
Un viluppo di pensieri si dimena
nelle menti trepidanti:
restiamo muti
ad ascoltare i moti dell'anima,
nell'attesa che il delirio si estenui.