Adesso mi trasformo in una macchina per scrivere:
il sangue muterà in silenzioso e denso inchiostro,
le articolazioni, elementi meccanici atti a ottenere
movimenti più fluidi,
i capelli intrecciati come da telaio,
filigrana sottile per carta ricercata.
Un ingranaggio di rotelle, fili di rame, anellini
sempre in movimento e accompagnati
dal flebile suono del mio pensiero:
tic-tac, tic-tac, tic-tac, tic...