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L'approdo

Un'aria di calura fusa
impaglia di nuvole il cielo,
un silenzio recluso presago
del tuono spaura il fanciullo
come ombra di ragno sospesa.

Presto sarà pioggia
e farà brago dei fossi.
Sul mare il crosciare
dell'acqua incalzante
affretta del gozzo la gara
e punisce chi tardi rifugia.
La luna contende la notte,
si smorza la voce del vento,
una vela galleggia sgualcita
come fiore reciso
e lenta inabissa.

Lontano la luce del faro
si sfrangia sull'onda,
raccoglie in un fascio
una manciata di stelle
e poi scompare a morire.

 

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2 commenti:

  • rosanna gazzaniga il 03/10/2011 13:58
    Un'altra poesia che è un vero dipinto, evocativa, bellissima! Bravissimo!
  • teresa maria serena ascanio il 03/10/2011 11:51
    ma quanto è bella roberto che meraviglia questi versi. wow.

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