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I mercanti del dolore

Addobbati nel vestito gessato
nel blu dipinto di blu
entra a passi di soldato,
con il piglio di una scorta
segna il tempo Porta a Porta.
Il capello di gel candito
come lucido di scarpe,
il viso depurato dei nei
appena di cerone spalmato
la voce dal tono mieloso
inizia predisposto il sermone.

China il capo per decenza
è un passaggio delicato
il ricordo di un bimbo martoriato.
Muta scena e ispirazione
il dramma s'incendia si fa nero
"chi come quando perché?"
cadi nell'abisso del mistero.
L'occhio gonfio e annuvolato
intona il canto del peana
un coro di voci lusingato
verso il cielo sale a grana.

Prima che la posta finisca
ognuno indaga ognuno prega
nel mercatino del dolore
chi acquista una lacrima
chi sceglie un pezzo di cuore
chi espone all'asola un fiore.
Nella mendicante simonia
si stampa il nostro perbenismo,
la pietà in questa società
è una forma di cannibalismo.

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 03/11/2011 16:22
    mi unisco al tuo pensiero... il titolo dice tutto...
    "la pietà in questa società è una forma di cannibalismo"
    bella molto ... carla
  • loretta margherita citarei il 08/10/2011 16:44
    concordo col la chiusa apprezzata

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