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A pierangelo bertoli

Mi abbracciarono diluvi di note
in questo leggero, intrigante
soffio di vento di pianura padana
nella cui conchiglia mi trovai nato.
Dio, o forse la natura
mi concessero di fendere le onde
per estrarre dagli abissi amorevoli del mare
fasci di musiche inesplorate
profumati di salsedine.
Correre non mi fu concesso mai
ma in dono ebbi gambe più forti e salde
racchiuse in diesis, bemolli
quarti, ottavi e terzine.
"Eppure soffia"
questo desiderio di ricominciare sempre
da tracce di canzoni nuove
questo desiderare
che l'uomo cammini con l'uomo
che si fa luce sempre più seducente
quando "Spunta la luna dal monte".
Nacqui uomo
mi fu dato di riscoprirmi "Pescatore"
per rivelarmi in musiche e versi
tra le contraddizioni
e le dolci illusioni +
di quest'"Italia d'oro".
Pierangelo mi chiamavo
e volli amarvi
attraverso le traiettorie sempre nuove
della mia voce carezzevole
come il sapore del Lambrusco vero
orgoglio di emiliano
che volle andare a braccetto
di un respiro universale.

 

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1 commenti:

  • Ada Piras il 08/10/2011 22:08
    Una poesia dedica molto bella in ricordo di un cantautore di notevole valore.

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