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Amare

Ah, mio cuore visionario... delle ali di brezza.
Per troppo tempo non ho ascoltato il tuo
pigolio d'oro e di carezze scarlatte, dolci.
Al tuo posto... pregai un teschio di pietra e
lo chiamai con il suo nome "Odio. Venero te che
maledici e distruggi".
La roccia sembrava soffocare
il tuo respiro d'etere sottile... ma tagliente.
Abbastanza tagliente da infrangere la pietra nera.
E, pian piano, ti riuscì di evadere dalla morte prematura.
E mi baciasti dicendomi "Qualcuno ti ama. Credici!"
Così imparai... che si può morire d'amore... ma non è giusto morire odiando.
Ora io urlo " T'amo! T'amo! T'amo!".

 

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4 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 21/09/2013 17:54
    Veramente un gran poetare. Complimenti!

4 commenti:

  • Ada Piras il 16/10/2011 18:53
    Ora quell'urlo finale che ti fa capire cosa vuol dire Amare... Bellissima e profonda.
  • Anonimo il 16/10/2011 18:53
    Mastro Tino, leggendeo le sue poesie mi accorgo sempre più di somigliarle nel profondo Solo che nel mio caso, prima dell'Amore, non ce'era l'Odio, bensì un vago senso di Noia inoperosa. La poesia mi piace molto, è ben congegnata, in alcuni punti le immagini sfiorano l'allegorico - la roccia, la pietra nera, il teschio sono simboli di realtà psicologiche e di luoghi interiori? Gli ultimi due versi hanno una grande forza: la persona che ami ti ha liberato dalla tua prigione di pessimismo e rabbia e ti ha graziato con la gioia che deriva dall'amore Infine, mi piace il lessico, che intesse una rete semantica e tematica ben precisa e individua una peculiarità della tua maniera poetica Ciao Tino!
  • loretta margherita citarei il 16/10/2011 16:25
    piaciuta intensa complimenti
  • giuliano paolini il 16/10/2011 14:48
    questo caro amico è il volto dell'uomo smarrito e timoroso di fronte a quel che non riesce a controllare e così nei veri momenti di magia nella vita, quando le risposte non risolvono il dolore della solitudine riesce meno difficile gettare tutto a terra anzichè trattenere il respiro ancora per un attimo e cercare di portare un altro pesantissimo mattoncino alla costruzione dell'utopia che altronon è se non il piede nascosto della vita

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