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Presenze a Paestum

Intrusa io entrai
troppo moderna
nella città squarciata
sotto i templi gravi
eretti da popoli
fruscìo d'ombre
ancora esitante
sulle scalinate.

Nel silenzio fulgido
e focoso di agosto
sentii Afrodite
porgermi foglie di mirto
e dirmi
pure tu donna..

Forse potei sentirmi
in tanta solitudine
di prati arsi
in forti oleandri
e figure imperiose di pini
ai piedi dei templi
rosati e scalfiti,
con voci e occhi
spirituali
dire:
Questa città è nostra
Solo nostra e di quel tempo.

Cammina sul nostro decumano
sconnesso dai carri,
scendi alla nostra piscina
ora verde di tenero tarassaco,

solo con il fremere delle cicale
aizzate dal sole impietoso
dietro il cespuglio odoroso
vedrai giovani figlie
filare.

 

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6 commenti     0 recensioni    

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6 commenti:

  • Grazia Denaro il 23/01/2012 00:21
    bella descrizione di paestum e dei suoi templi, un quadro scritto con la penna.
  • Anonimo il 01/11/2011 18:50
    Presenze. Congiunzione tra passato e presente. Brava.
  • Salvatore Maucieri il 31/10/2011 21:57
    Bella poesia. Bravissima. Ciaooooooooo
  • Raffaele Arena il 31/10/2011 20:33
    Sembra di essere nel luogo. Come un viaggio magico virtuale.
  • loretta margherita citarei il 31/10/2011 20:33
    bravissima gran bel testo
  • cristiano comelli il 31/10/2011 16:09
    Molto bella e suggestiva questa poesia sospesa tra la leggerezza del mito e tanti piccoli cammei di sfumature concrete legate al mondo della natura. Fa venire voglia di volare. Brava. Cordialità.

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