username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Teatrante

Ti muovi in silenzio
Parli con parole non tue
E quando nel buio ti chiamano
Volgi a loro la tua faccia.
Ma qual è la tua faccia?
Tu che da sempre,
Da quando sei nato, forse,
Porti quella maschera.
Tu che da sempre,
Da quando sei cresciuto, forse,
Nascondi il tuo volto.
Qual'è la tua faccia?

Ti svegli, ogni mattina
Percorri quel poco spazio
Che separa il tuo letto
Da quello specchio intatto
Perchè poi? Hai forse paura?
Paura di riuscire a comprendere
Che quella maschera non sia,
così come pensi, solo tale.
Paura di riuscire a capire
Che quella maschera non sia,
così come pensi, solo esteriore.
E allora cosa è?

Difficile capirlo, purtroppo.
Quando si passa tanto tempo
Con quell'oggetto addosso
Pian piano, giorno dopo giorno
Diventa parte di te, entra in te.
Ma forse sei tu che, inconsciamente,
Diventi parte di essa, entri in questa.
Anni ed anni sono trascorsi
Parole che sono state plasmate
Ad Arte, forse. Ma sempre plasmate
Da te, da loro, da quello che pensano.
E ora, chi sei?

In tutto questo tempo, da fuori,
C'è stata un'immagine.
Un'immagine che Tu hai creato
Utilizzando bei termini, ragionati.
Utilizzando belle parole, cristalline.
Utilizzando strani discorsi, dedotti.
Ed ora non sembri più niente
Non ti sembra di ragionare.
Non sei più cristallino.
Non deduci più niente.
Ed allora, ci penso io.

12

0
5 commenti     0 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

5 commenti:

  • simona bertocchi il 01/11/2007 10:35
    Ognuno nella vita recita la sua parte e per molti la maschera si è assorbita lentamente. Molto pirandelliano.
    Ho apprezzato.
    Simona
  • Michelangelo Cervellera il 30/10/2007 21:27
    È vero una metafora incredibile, una profonda riflessione, ma il secondo atto sarà diverso, finamente vero.
    Molto bella. Michelangelo
  • luigi deluca il 16/10/2007 06:20
    una metafora a dir poco sorprendente, amarezza, disillusione... condimenti "normali" della vita, intesa come "recita" continua,è raro, credimi, vedere in un giovane tanta capacità di autoanalisi ed è raro leggere tanto sincero trasporto verso le problematiche esistenziali, il chè mi fa pensare bene del tuo scrivere, gigi
  • Carmela Di Giovanni il 28/05/2007 10:22
    Bellissima poesia sul teatrante... una metaforfosi di vita... nella vita... grande riflessione Bravissimo

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0