docile se ne va la sera.
guardo le mie valli scure:
imponenti colonne a guardia
dei silenzi cui la notte
puttana e complice, s'accompagna.
il cielo sfuma nei suoi colori, intanto che
adagio il mio fuoco si spegne.
cala, laggiù, il carro di grano dorato
mentre selene ruba gli ultimi suoi petali.
sento vociar di festa in lontananza
ma non dentro di me!
la notte mi prende bonaria.
mi stringe, mi avvolge. mi abbraccia.
mi seduce e non oppongo resistenza;
mi lascio andare alle sue cure.
alberi fiochi e complici, stanno a guardare
l'amplesso in cui ella mi conduce.
godo nel vento e il rumore delle fronde applaude.
silenzio, eccola che arriva la mia donna
l'attendevo tenebra bellissima, portata dal suo alito.
la sento sconvolgermi, man mano che i suoi passi
irrinunciabili e vogliosi s'avvicinano.
la sento, la bramo. è magnifica.
occhi di stelle infuocate.
e mi possiede prepotente.