Per chi rara viva fatale vita
dona amara sorte,
sulla fredda terra fugace e presto
nasce il giorno, e da notte
di dolci sospiri e cari zefiri
e sacri veli stesi
su tutto il pianto resto,
vedi tu come nebuloso è niente
niente di tremulo,
dove verdi getti sereni lumi,
delicate carezze,
su questi brevi flebili mortali,
e naturale incanto
e materno appare il mondo fin
ch'è lei che inebria
di dolce ambrosia
tutta la vita e tutte le cose
di vaga sensibilità maggiore.
Ma gli astri girano
e il mondo non posa,
e resta, poi, triste
vita arida e lacrime subite;
questa natura chiama a gran voce
grida, morte e faticosa terra,
la silente e perpetua notte,
dopo la breve luce.