Non sono più verdi le aspidistre
i garofani sono appassiti,
il fiume ha trascinato quelli fioriti
e si è fermato a metà del suo corso,
spezzato è il dorso al noce
dai gherigli saporiti nei fichi dorati al forno.
Non ci ritorno più,
se tu tornassi non mi troveresti.
Tutto è cambiato Mamma
fatica la rima a dedicarti
e gravoso esporti il passato
se tu tornassi.
Capiresti a stento questo volto spento;
consumato da un mondo ruotato assai veloce
per me giovane leone domato, dal busto curvo,
emaciato da far disgusto.
Ipotesi utopica: se tu tornassi!
Geloso progetto che mi sottrae alla terra,
serra, riduce la mia logica.
Perdonami Mamma
per questo dramma che mi stringe il petto.
La poltrona è rimasta,
serbata con rispetto, se tu tornassi la troveresti
risuona ancora del cigolio di quando ti sedevi,
e di sovente provo a vagheggiarti
seduta, assorta a dipanare lento il tuo pensare
vado a spiare le lunghe sequenze di quel dire,
sentire e tacere ad occhi chiusi
in religiosi silenzi il tuo ricordo Mamma
luce perenne fiamma infinita
albore della mia vita.
(2006)