Era febbraio
un giorno uggioso e freddo
fremevo nel doppio petto
ormai consunto e leggero.
Sedevamo su una panca
in un giardino lungo il mare,
lei angelica e bella
con quegli occhioni timidi
parlava parlava e mi coinvolgeva,
ed io giravo tra le mani
un simbolico pensiero
che non trovavo modo di donare.
In fine con man tremante
le dissi, prendi, è un modo
per dirti: t'amo.
Sciolse il fiocco, piano...
con occhi sorridenti rivelò
una tavolozza con un cuore e un martello,
toc toc posso entrare?
Mi fissò lucida e luminosa in volto,
mi offri le labbra come un fiore.
Fu un fremito profondo, un legarsi di destini
un fuoco travolgente, un volo tra le stelle
e sogni ed estasi d'amore.