Il fremito intimidito dei bimbi
lo scorgi in virgole dorate
che cantano sospese in un anfratto di cielo
sillabari di emozioni ancora sfuocate;
e tutto si fa
sorgente dilettevole di tenerezza
intorno a fontane che zampillano
delle prime incertezze in cui si cresce
racchiuse in intenzioni di barba;
la spontaneità dei bimbi
è l'estasi di una pizza
che non rivela fino in fondo
il regno dei suoi sapori
per svelarli piano piano
come un violinista navigato
abbracciato e avvinto
al suo sfuggente eppur presente
suono tzigano.
Non possa
il serpente di ghiaccio
che si annida in educazioni preconcette
e in conformismi intinti
nella penna di una rantolante ipocrisia
mordere questi cuori innocenti
che urlano la dignità
della loro corsa fulgida
tra il nitrito degli errori
e il galoppante sedimentarsi
di piccole, ristoranti verità.
La spontaneità dei bimbi
credi
è un gelato intarsiato di lampone
che spoglia il balbettare delle labbra
e le conduce davvero
nel nido dell'essenza delle persone;
che quella porta
che il futuro disegna per loro
con dita di marzapane e stupore
non si faccia cogliere chiusa
da fonemi di dogmi infuocati
che sequestrano sorrisi nell'ombra
e lasciano soltanto
l'incavo di lacrime
innocenti e indifese
su volti resi insipidi e rassegnati;
lasciate che il cortile
li tenga stretti nella sua mano
che il loro sguardo
dipinga con il pennello della fantasia
la scia inafferrabile
di un orgoglioso aeroplano,
lasciate che piccoli soldatini
di divertenti filastrocche
marcino verso i loro cuori
e li vedrete coltivare il loro vivere
con l'esuberanza avvincente
di una begonia in piena fioritura,
dove i loro sogni battono inviolabili
e tramortiscono ogni senso di paura.