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Il mio Natale 2011

Di ritorno da un viaggio
in una piccola nazione africana
dove con gli occhi miei
ho visto la povertà i cui vivono
i bambini di questa Nazione
e a casa tra le mura calde e accoglienti
mi sono fermato un attimo a pensare:

Vorrei che fosse diverso il mio Natale,
molte volte quando ci penso
non so se devo essere contento
di come negli anni io l'ho vissuto
con la felicità che provavo da bambino
nelle sere ad aspettar la Notte Santa.

Oggi invece da adulto
vorrei fuggir lontano
lontano dalle luci e dagli sprechi,
dalla mia cecità e dalla cecità del mondo,
vorrei gridare al mondo
che molti bambini muoiono
di fame, sete e malattie,
ma io non so far sentire la mia voce.

Oggi
la mia felicità
è soltanto la mia colpa
di non far nulla per quei bambini
e piango insieme a tutti quei bambini
che non sanno cosa sia il Natale.

 

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5 commenti:

  • Anonimo il 17/01/2012 12:24
    il solo fatto di pensare di poter far qualcosa ti dovrebbe far star bene... hai ragione caro e dolce Marcello potremmo essere tante gocce che vanno al mare come diceva "madre Teresa" e questo è possibile... bellissima la tua poesia un abbraccio
  • Ugo Mastrogiovanni il 10/01/2012 14:44
    Quelle che il bravo Marcello De Tullio fa in questo lavoro sono Una serie di considerazioni che dovremmo fare tutti. Con grande senso di autocritica il De Tullio palesa le sue emozioni per tutto ciò che ha omesso, ma che in cuor suo sa che avrebbe potuto fare; se ne pente e ne soffre. Con questa sua poesia sembra quasi voglia gridare un pubblico mea culpa e lo fa con grande senso di responsabilità e calore.
  • loretta margherita citarei il 27/12/2011 20:48
    bella fratellone 1 abbraccio
  • loretta margherita citarei il 27/12/2011 20:48
    per questo non festeggio Natale, non concepisco la festa che di sacro nulla ha persa nel consumismo
  • Ada Piras il 27/12/2011 15:49
    Sappiamo... vediamo... e ci sentiamo impotenti.

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