io, del quarantanove
scrivo, di chitarre innamorate e passioni sempre nuove
stasera
ti cerco fra stelle cadenti
radenti
l'arcobaleno che orna il cinereo orizzonte dopo la tempesta
mi farò prestare qualche colore per farti festa
sarò il tuo esegeta
e percorrerò la tua vita come una cometa
i tuoi umori
conserverò in scrigni senza la parola amori
dai tuoi acròcori
abrogherai ancora volontà, mescerai la verità
per gli assetati
che dal Sahara metropolitano arrivano stremati
stamattina il Maestrale m'abbevera di salmastro
e s'insinua fra i caruggi a rovinare l'acconciatura
di bagasce e succedanei
quanti nei
in questa vita di Genova vecchia
e io, tra quelli