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Ditemi signori

Ditemi signori miei, ch'io bramo
chi siete voi poveri o banchieri
ad aver sfiorato ieri
quella ch'io ora amo?

Di certo non saputi o poeti,
ma di parol giocolieri
dai miseri pensieri,
dai desider non lieti.

Eppure io mi chiedo e mi risento,
cos'è questo vostro core
che non conosce amore
che non ha sentimento?!

Non di suprebia ma di rabbia
suonan queste mie parole
roventi come un sole
sul vostro cor di sabbia.

Folle, blasfemo si! e ubriacone,
ma non guardatemi le vesti
signori tanto lesti
a non perder l'occasione.

Certo si avete goduto
ed ella credo pure,
ma con quest'avventure
cos'è che avete perduto?

No sognori miei, non abbiate pena,
non fingete nel chinare tristi il viso,
m'avete ormai deriso
qund'ancor non ero in scena!

 

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2 commenti:

  • Simone Veltroni il 03/06/2007 13:47
    Ci sono ottime cose, devi maturare ma sei bravo.

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