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Non sono stato un santo

Come ti vedi come ti trovi
Lontano dai tuoi pensieri
Quando anche il giorno
Dimentica ieri
E ti riporta alla realtà
È dipinta di rosso corallo
Questa avventura che non termina mai
Tra le strade si perde straniera
Colorando di nero i tuoi guai

Io ti conosco non sono stato santo
e nemmeno lamento
tra le tue mani
non si nascondono spine
spade o brividi di vento
Le tue paure sono fuori dal tempo
Sono ricordi che non pagano il conto
se ti guardo attraverso le ciglia
è gia finita la mia meraviglia

Cosi distante dal cielo
Da non poterlo toccare
E cosi vicino al tuo cielo
Da possederlo nel cuore
Io ti conosco da sempre
Ma lo stupore non passa
Ogni volta che ti lasci cadere
Sei come l'inverno che silenzioso torna
E si posa con le ali bianche sopra ogni cosa.

Strana malattia,
l'amore che scivola dentro alle cose
abitudine vecchia è la vita
quando interpreta la sua parte
da attrice consumata
che non sceglie il suo copione
sei tu che non cerchi le parole
quelle che danno il fiato corto
sei tu che trattieni il respiro
e ti lasci cullare
mentre chi applaude stasera
non può più aspettare

Ma i tuoi consigli fanno male
Le tue parole sono coltelli
Quando mi guardi con l'aria di chi
Vuole ragioni ad ogni costo
Lasciami stare tra le viole
Oltre le stelle più lontane
Con le paure nelle tasche
Io che rallento il mio cammino
Quando mi accorgo di esserti vicino
Mentre chi sogna stasera
Non aspetterà il mattino
Per dire si

 

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2 commenti:

  • Alessandro il 07/01/2012 01:10
    Suscita molti stati d'animo... dolore, disillusione, rabbia... è amore vero perché sofferto.
  • loretta margherita citarei il 06/01/2012 16:50
    apprezzata , molto piaciuta

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