Il colbacco del re degli zingari
é corona nel dissesto cittadino
con quattro ancelle
dagli occhi irrimediabilmente neri
lascia tracce
senza traccia
come i girini
che mi abbagliano dal sedile di fronte
e nuotano blu
sul verde fluorescente
per chi sa quale destinazione
chissà quale stazione
mai uno stagno
mai le cicale
ma il filo abbandonato nel cassetto dei rifiuti
è il detonatore giusto
d'una quotidiana implosione
un miagolio mi desta
appena in tempo
tra ferro e ferro
la mia carrozza stride
e s'arresta...