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L'Erebo della Notte
Eros
senza l'Iride di Agape
accompagna
Phobos
nel Deimos di Thanatos
l'autore Vincenzo Capitanucci ha riportato queste note sull'opera
Phobos e Deimos... sono anche i due satelliti di Marte... il dio della guerra... generante paura terrore e morte..
forse era meglio "genera ed accompagna Phobos" quelle arcaiche paure insite in Noi
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3 recensioni:
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- non aver dubbi, Capitano, sulla potenza del tuo genio poetico..."accompagna" rende perfettamente l'idea dell'ineluttabilità di quel percorso... sintesi poetica da vero genio!
- Eros e Thanatos, impulso d'amore e istinto di morte, l'uno non può esistere senza l'altro... sarebbe come ammirare un bellissimo involucro ma privo dell'anima necessaria ad esaltarne degnamente le sue qualità "esteriori", importanti solo nella misura in cui esiste anche un "dentro"...
Contrasto sublime tra Phobos e Deimos, "sentinelle" artificiali generate da Marte ruotanti in orbita silenziosa, e il placido pianeta, fratello e protettore della notte, che di terribile sembra possedere solo il nome...
- Una descrizione ridotta all'essenziale delle forze che una volta dominavano l'Uomo.
- Sempre più criptico...!!
Difficile ma bella.
ciao Ely
- Poesia archetipica: bella ma le mancano forse le lacrime che rendono gli amori veri..
- La passione senza il dono completo di se... accompagna
alla morte...
grande poesia Vincenzo...
sublime mente...
- mi è stato necessario un ripasso , ma ad esser sincero non ho decriptato l'ermetismo di questa poesia. Quindi a parte il significato direi che la lirica suona assai bene poeticamente.
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