username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

A che giova

Se un raggio di sole
imbiondisce il grano
e il mio corpo
impallidisce in carcere?

Se la pioggia
l'aria purifica
e il mio respiro
luce non scorge?

Se il fiore
inonda col suo profumo
e divieto mi è fatto
di cogliere l'essenza?

Vita ristretta
e normalmente valutata!

 

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

3 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati
  • salvatore maurici il 18/05/2012 23:21
    A che serve /se un raggio di sole/imbiondisce il grano/ mentre a poca distanza lo stesso astro distrugge altre coltivazioni? Bene e male vita e morte sono le due immagini della stessa medaglia; la vita! Intanto noi percorriamo i sentieri della nostra esistenza in un percorso lungo ove sono previsti momenti belli ed altri meno ma ha ragione Raffaele quando afferma che anche dentro una cella si può amare, vivere meravigliosi momenti della nostra esistenza, pensiamo un momento alla poesia di Nazim Hikmet.
  • Don Pompeo Mongiello il 30/01/2012 15:17
    Una poesia che soffia come il vento che porta tristezza, non potendo o sapendo cogliere il momento sublime.
  • Raffaele Arena il 09/01/2012 21:20
    Le sensazioni che ci danno vita e ci rigenerano sono talvolta quelle fuori dalla cella. In senzo metaforico o reale. E fuori dalla cella talvolta non apprezziamo nemmeno la bellezza di ciò che ci circonda. E poi. Cos' è la normalità ? Un conformismo talvolta privo di vivacità e originalità.

17 commenti:

  • Maria Rosa Cugudda il 01/03/2012 20:41
    gradito il tuo commento, Filippo, grazie di cuore!
  • Maria Rosa Cugudda il 01/03/2012 20:40
    ti ringrazio, Pompeo, sempre gentile!
  • Filippo Minacapilli il 01/03/2012 11:30
    Mi piace il "gioco" di contrasti... bella poesia!
  • Maria Rosa Cugudda il 12/02/2012 19:04
    grazie, Rosa Maria!
  • Rosa Maria Marongiu il 12/02/2012 18:48
    Credo di aver provato anch'io le stesse sensazioni più di una volta; forse è ristretta la 'valutazione' fatta dalla mediocrità di tante persone che in essa si sentono 'normali'. Ma è sempre libera la mente che sa cogliere il senso di legame tra noi e gli elementi naturali, che lasciano indifferenti i più. Dolorosa ma intensa.
  • Maria Rosa Cugudda il 30/01/2012 17:43
    vi ringrazio tanto Raffaele e Pompeo!
  • Maria Rosa Cugudda il 11/01/2012 17:37
    grazie Dora, ti abbraccio!
  • Dora Forino il 11/01/2012 17:15
    Cara Maria Rosa, questa poesia rispecchia un momento cupo che stai attraversando, ma sono certa che riuscirai a superare con successo questo momento no.
    Buona vita!
  • Maria Rosa Cugudda il 09/01/2012 21:38
    concordo, ti ringrazio Raffaele!
  • Maria Rosa Cugudda il 09/01/2012 21:37
    grazie Mara!
  • Anonimo il 08/01/2012 21:08
    Bisognerebbe spesso domandarsi se ci autoimponiamo questo "carcere" interiore, o siamo così inglobati da questo sistema che nessuno prova più a spiegarci come cogliere l'essenza vera e profonda delle cose...
    Una lirica espressa con amarezza, delusione e tanta rabbia, brava Maria, oltre ad usare immagini di una leggerezza effimera (naturali), contrastate dalle altre di una pesantezza così opprimente (quelle interne, grigie), le domande sono utili a farci percepire ciò che ci circonda, e ciò che ci sta annientando lentamente...
  • Maria Rosa Cugudda il 08/01/2012 18:03
    Alessandro, anche a te ringrazio molto!
  • Maria Rosa Cugudda il 08/01/2012 18:01
    ti ringrazio tanto Ignis.
  • Maria Rosa Cugudda il 08/01/2012 18:00
    grazie cris!
  • Alessandro il 08/01/2012 14:55
    Descrizione di una libertà estatica, fatta di profumi e colori, che però siamo impossibilitati a vivere. Piaciuta molto
  • Aedo il 08/01/2012 13:52
    Esprimi con efficacia lirica ciò che spesso impedisce di sperimentare la gioia di vivere. Bravissima!
  • cris il 08/01/2012 13:10
    vita ristretta... bellissima

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0