quell'armonica, a bocca
scandisce, questa insonne notte
troppo arida per piangere
troppo lunga e vuota di Te
vibra, come fiamma di candela
non mi fa dormire
la tua pelle
che errore, vestirti di Luna piena
e filo di macramè, tessuto per adornare
questo giaciglio di Cirri
che il crepuscolo incendia
ma non scalda quel malessere
riempie di sortilegi e bambole senza sorriso
figlie, di promesse mai mantenute
cozzano su questi sassi che la risacca illumina
con brani di Luna Nuova
aspettando il mattino
e il tuo ritorno.