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Alla nave Concordia

Della tua grandiosa imponenza
A filo delle onde e della scia
che il tuo ferire l'acqua
ed aprire il mare lasciava,
oggi tu non sei
che mostro marino
colpito
squarciato al ventre
privo di visceri e
trappola d'uomini.
Vederti reclinata
Non viva
Inerte e meccanica
Impotente e ferma
Fa di te una semplice cosa,
non la creatura che l'uomo
credette sua
non così il mare.
Per quante notti e giorni
albe e tramonti
rimarrai occlusa nelle onde?
gravida di oggetti e respiri
di buio marino e urla
mentre pesci prima fuggiti
vorranno curiosi
abitarti.

 

l'autore mariateresa morry ha riportato queste note sull'opera

Due anni fa ho visitat il cantiere navale durante la costruzione di una di queste navi Costa. Ho visto centinaia di operai lavorare dentro e fuori lo scafo enorme, con ogni tempo. E ora??


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1 recensioni:

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  • senzamaninbicicletta il 19/01/2012 03:58
    credevo di aver gia commentato questa poesia, forse invecchio rapidamente

    L'autrice considera oltre all'aspetto disastroso dell'attualità drammatica anche quello umano di cui la nave è oggetto e spirito. La colloca sulla scogliera come un naufrago relitto di ferro e carne. E la chiusa appare quasi ironica.

17 commenti:

  • Grazia Denaro il 31/01/2012 18:01
    Un grave errore umano che ha portato alla grande tragedia.
  • Anonimo il 19/01/2012 17:42
    tante riflessioni importanti, tanti pensieri dietro una catastrofe come questa... bella morry per come hai saputo scrivere questa bellissima lirica...
  • maria teresa di donato il 19/01/2012 16:17
    La paradossale assurdità della realtà.
    Molto bella.
  • Dora Forino il 18/01/2012 14:37
    Una tragedia consumata per un errore umano, che ha portato al naufragio, naufraghi e nave...
  • Hila Moon il 18/01/2012 11:00
    Tristezza e realtà in questa tua dedica... immagini della nave che conducono però ai respiri e alle sensazioni di chi quella notte l'ha vissuta...
  • Gianni Spadavecchia il 18/01/2012 07:27
    Molto bella questa dedica.. Una piccola speranza agli ancora dispersi..
  • Fabio Mancini il 17/01/2012 22:44
    Chiedo scusa all'autrice per non aver compreso le sue intenzioni. Mi perdoni? Un bacio dolcissimo. Fabio.
  • Anonimo il 17/01/2012 22:44
    Mi piace, io invece non riesco a scrivere di cose che non mi toccano personalmente...
  • mariateresa morry il 17/01/2012 22:19
    Scusa fabio, non hai capito lo spirito del mio testo... nessuno qui fa ovazione di un oggetto rotto a scapito del valore della vita umana!!
  • Fabio Mancini il 17/01/2012 21:47
    Una composizione originale che attira l'attenzione e la riflessione sulle opere dell'uomo. Credo però che la più grande opera sia l'uomo, in quanto creatura di Dio. Penso sì alla nave ferita, ma penso pure ai morti, ai dispersi ed al comandante che per un errore ha la vita e la carriera spezzate. (Forse la vita dell'uomo ha maggior valore di un oggetto rotto!) Ciao, Fabio.
  • Vincenzo Capitanucci il 17/01/2012 19:13
    Ci sono tre tipi di uomini... quelli vivi... quelli morti... e quelli sul mare... un vecchio detto... purtroppo sempre attuale...
    Molto bella MariaTeresa... porta a riflessioni profonde... di vario tipo... sull'uomo... sulla natura... sull'ingegno umano... sull'errore umano... sempre possibile... sulla vita... sulla morte... oltre ad abbracciare le persone che sono scomparse... in questo dramma...
    mi ricordo in Francia... buttavano vecchie carcasse di automobili.. per donar casa... ai pesci... ed ai granchi...
  • mariateresa morry il 17/01/2012 18:22
    grazie dei commenti ad una mia composizione che mi è venuta di getto guardando le immagini della nave appoggiata immobile sul suo fianco. Ho pensato al lavoro e la sacrificio di tante maestranze per costruirla, come ho potuto vedere nel cantiere navale durante una visita, Gli operai erano come formiche indefesse attorno allo scafo.. quanto lavoro e sacrificio per nulla! Ho poi pensato quando vedo queste navi uscire dal bacino di Venezia, così imponenti e spettacolari... in questa sconvolgente tragedia anche la nave ha una sua essenza che è stata tradita dall'uomo...
  • Anonimo il 17/01/2012 18:00
    E ora quella che sembrava un colosso indistruttibile è invece qualcosa di vulnerabilissimo. Basta soltanto un piccolo errore umano (se così viene appurato)!
    Molto brava Mariateresa!
  • loretta margherita citarei il 17/01/2012 17:57
    è stato un errore umano, penso che siano sicure quelle navi, anche se mi pare siano carenti di scialuppe di salvataggio, ottima riflessione
  • Anonimo il 17/01/2012 13:51
    Una tragedia non solo a livello finanziario, sopratutto umanitario. Undici anni d'"esperienza" e un giorno solo per il disastro... Bella dedica, mariateresa, sembra di rivivere la strage del 'Titanic' (il confronto è un po' azzardato, ma è simile)
  • alta marea il 17/01/2012 12:11
    Perfetta fotografia della realtà, fa una certa impressione vederla così ferita mortalemte.
  • mauri huis il 17/01/2012 12:06
    Hai ragione: quella nave ha perso l'anima, oltre che la vita. E ora non è più che una cosa. Anzi un rottame. Da paradiso a rottame nel giro d'un attimo. Da brividi.

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