Sono la casa disabitata sul mare
sono la nuca che ne osserva le stanze
sono la fronte al vetro della finestra
che fissa le orme
impresse sulla spiaggia
Sono l'odore del pane al mattino
la farina che impasta l'acqua
sono il vento tra le fronde del mio stomaco
che scompiglia i capelli
del mio prossimo passato
Sono una nuvola ovattata tra le imposte
la sofferenza gioiosa della sua pioggia
la prigione del cotone tramato
tra le stoffe di nuovi intenti da vestire
Sono un tempo indefinito da trascorrere
seduta sulla luna divisa in quarti
con una penna in mano al mio destino
e un foglio appoggiato sull'asfalto
Sono l'afona e silenziosa polvere
l'ultima goccia di sale
caduta dal tetto di calce bianca
sono un paio di occhiali di plastica
sono la casa disabitata sul mare