Strade caotiche,
Code di gente,
Pilastri,
Mattoni,
Cemento,
Guglie e firmamenti.
È Milano,
forse è mia,
mai l'ho pensato.
Pensavo fosse città di nessuno.
Asessuata, chiusa in sé stessa, spesso sola.
Invece oggi ho sentito il suo odore!
Milano è meta ambita
È uomo e donna
È adulto e bambino
È anziano e postino.
Profuma di moda,
profuma di fermento vivo
profuma di rosso viperino!
Nell'aria oggi sentivo solo
Il profumo vivace
Dei pensieri della gente
Sempre attenti,
prima a se stessi, ma
pronti a lanciarsi
in generosi slanci di altruismo.
Milano è silenziosa
Ma il suo silenzio è rotto dal vociare dei suoi tram
Da verdi ad arancioni
Da arancioni ad antiche emozioni.
Nel caos del traffico
Non sentiamo più la voce del suo silenzio
Non sentiamo che ha bisogno di noi
Dei nostri sguardi attenti.
Gli Omenoni
Ti sgridano, ti rimproverano,
troppo sono stati ignorati
e Manzoni, che l'ha amata,
si sente solitario in questo sentimento.
Leonardo, anche lui ne varcò la soglia
E Giuseppe Verdi qui scrisse molte emozioni.
Milano è di tutti ma non è di nessuno
La sua solitudine la paga ogni giorno
La gente si tocca, si scontra, si spinge
E Milano è li, e da protagonista non finge,
se un piede le duole è la prima che stride.
Per poi ritornare a cantare nuove Aide.
Milano è un tenore, un baritono e un soprano
È la voce di tutti
E a tutti lei tiene per mano.